27 dicembre 2010
Un anno in conservatorio
17 novembre 2010
Un anno in conservatorio
12 novembre 2010
Un anno in conservatorio
7 novembre 2010
"Passione", un'occasione perduta
1 novembre 2010
Un anno in conservatorio
22 ottobre 2010
Francisco Canaro
17 settembre 2010
Sconcerto
24 giugno 2010
Strange Fruit
Southern trees bear a strange fruit,
Blood on the leaves and blood at the root,
Black bodies swinging in the southern breeze,
Strange fruit hanging from the poplar trees.
Pastoral scene of the gallant south,
The bulging eyes and the twisted mouth,
Scent of magnolia, sweet and fresh,
Then the sudden smell of burning flesh.
Here is fruit for the crows to pluck,
For the rain to gather, for the wind to suck,
For the sun to rot, for the trees to drop,Here is a strange and bitter crop
Gli alberi del sud hanno uno strano frutto,
Sangue sulle foglie e sangue alle radici,
Corpi neri oscillano nella brezza del sud,
Uno strano frutto appeso ai pioppi.
Scena pastorale del prode sud,
Gli occhi sporgenti e le bocche contorte,
Profumo di magnolia, dolce e fresco,
Poi l’improvviso odore di carne che brucia.
Ecco il frutto che i corvi beccano,
Che la pioggia coglie, che il vento succhia,
Che il sole fa marcire, che gli alberi fanno cadere,
Ecco un raccolto strano e amaro.
per maggiori informazioni vedi: http://www.antiwarsongs.org/canzone.php?id=3080
26 maggio 2010
25 maggio 2010
Dimitri Tiomkin
In U.S.A. alterna la carriera concertistica a quella di compositore per il cinema alla quale si dedicherà completamente dopo un incidente ad una mano. È l’autore delle musiche di È arrivata la felicità (1937); La vita è meravigliosa (1946), nonché di molti film western come Mezzogiorno di fuoco (1952).
24 maggio 2010
Alexander Nevskij
Il connubio artistico tra Sergej Sergeevič Prokof’ev (Sonzovka 1891 - Mosca 1953) e Sergej Michajlovič Eisenstein (Riga 1898 - Mosca 1948), fatto di reciproca stima e rispetto, ha prodotto opere di grande valore, realizzate nella pienezza di una comune visione artistica, importante sia per la storia del cinema sia per la storia della musica del Novecento.
Alexander Nevskij è un film del 1938 e si configura come una sorta di film-opera dove le musiche di Prokof’ev si compenetrano nelle immagini.
La sequenza più famosa è quella della battaglia sul ghiaccio dove il principe Alexander Nevskij deve contrastare l'avanzata dei cavalieri teutoni che minacciano il suolo russo.
Kiss me Kate
22 maggio 2010
Cole Porter
18 maggio 2010
Who’s Next
16 maggio 2010
11 maggio 2010
Lo Zydeco
Oggi, la tradizione del cambiamento e dell'evoluzione in questo genere di musica continua, mantenendosi rilevante, integrando persino più generi come reggae, hip-hop, R&B, soul, ska, rock, afro-caraibica e altri stili che vanno aggiungendosi alle forme tradizionali.Gli inizi rurali dello zydeco e le condizioni economiche prevalenti durante la genesi di questo genere musicale, si riflettono sui titoli delle canzoni, sui testi e sul cantato depresso (blues).
La musica si presenta come sintesi della musica tradizionale Creola, con influenze dalla musica Cajun e dalla tradizione afro-americana inclusi R&B, blues, jazz, e gospel. Fu spesso definita solo come French music o come la-la. Il musicista Amédé Ardoin fece la prima registrazione di musica creola nel 1928. Questo tipo di musica servì da fondamenta per quel genere che verrà conosciuto più tardi col nome di zydeco.
Fats Domino
8 maggio 2010
Charles Ives
4 maggio 2010
Venus in Furs
Kill for peace
Kill, kill, kill for peace
Kill, kill, kill for peace
Near or middle or very far East
Far or near or very middle East.
“Ammazza, ammazza, ammazza per la pace: nel vicino o medio o molto estremo oriente, nell’estremo, vicino, o molto medio Oriente…” E continuava, scandendo sui cliché degli slogan politici e pubblicitari: “Se non li ammazzi tu li ammazzeranno los cubanos […] se non li ammazzi potrebbero sovvertire la Prussia, se non li ammazzi potrebbero amare la Russia […] ammazza, ammazza, sarà bellissimo, me l’ha promesso il mio capitano…” Kupferberg continuò ad aggiornare la canzone con nuove strofe, fino almeno alla fine degli anni ’80.
Purtroppo il suo “Kill for peace” ha continuato nel tempo a trovare nitide risonanze come nei recenti “bombardamenti umanitari” di fine millennio.
25 aprile 2010
solidarietà per Alfredo Gasponi
24 aprile 2010
Hoagy Carmichael
12 marzo 2010
Officina de L'Aquila
Il 3 giugno 1973 avviene la prima uscita ufficiale del gruppo con l’esecuzione di una loro personale versione della partitura aleatoria Solo di Sylvano Bussotti in un concerto dedicato alle musiche del compositore toscano. Il concerto ha luogo nell’auditorium del castello de L’Aquila e il gruppo si esibisce sotto il nome “I Filarmonici Abruzzesi” diretto da Gianluigi Gelmetti.
Ne fanno parte: Francesco Baldi, flauto; Massimo Paolucci, clarinetto; Gianluca Tarquinio, clarinetto; Giovanni Marulli, fagotto; Mario Scaglione, tromba; Sabatino Servilio, violino; Raffaello Angelini, violoncello; Antonio De Laurentiis, contrabbasso.
Il giorno dopo il gruppo, nella stessa formazione, si esibisce nuovamente nell’auditorium del castello per i saggi finali del conservatorio. In questa occasione viene eseguita una composizione di Raffaello Angelini dal titolo Improvvisazione per sette strumenti, diretta dall’autore, alla quale fa seguito una improvvisazione del gruppo intitolata Divertissement per otto.
L’anno seguente il gruppo si esibisce il 16 febbraio, sempre nell’auditorium del castello cinquecentesco, all’interno della “Prima Settimana Aquilana di Musica Moderna e Contemporanea”. Il programma del concerto, interamente eseguito dall’insieme musicale, comprende: For Four (&more) di Carlo de Incontrera; Wirbel di Enrico Correggia; una improvvisazione del gruppo; Solo di Sylvano Bussotti; Sinfonia 2 di Domenico Guaccero. Per l’occasione viene scelto il nome “Gruppo Sperimentale Casella” e gli esecutori sono: Francesco Baldi, flauto; Vincenzo Santucci, flauto e ottavino; Massimo Paolucci, clarinetto e percussione; Gianluca Tarquinio, clarinetto e percussione; Roberto Corradetti, fagotto; Giovanni Marulli, fagotto; Mario Scaglione, tromba; Domenico Chiarelli, trombone e percussione; Orazio Tuccella, corno; Sabatino Servilio, violino; Raffaello Angelini, violoncello; Antonio De Laurentiis, contrabbasso e chitarra elettrica; Elena Matteucci, percussione; Sergio Rendine, pianoforte; Gianluigi Gelmetti, direttore. Il concerto riscuote molto successo, tanto che il programma sarà replicato più volte, con qualche variazione, nei concerti che seguiranno. In particolare la Sinfonia 2 di Domenico Guaccero, una partitura aleatoria che consente l’inserimento di molti spunti personali da parte degli esecutori, diventerà uno dei brani più eseguiti dal complesso. Con questo concerto inizia ad occuparsi del gruppo non solo la stampa locale, ma anche quella nazionale come la rivista “Jazz” con un articolo di Dario Salvatori.
Nel 1975 il gruppo decide di chiamarsi “Officina de L’Aquila” e con questo nome si esibisce in due concerti a L’Aquila il 14 e il 20 marzo. La scelta del nome sta ad indicare il modo di operare dell’insieme musicale che si ispira alle “officine” artistiche del medioevo. Nel complesso strumentale, accanto al nucleo “storico”, si inseriranno diversi esecutori a seconda delle esigenze musicali legate alle composizioni scelte per i vari concerti. Viene però deciso che faranno parte del gruppo di improvvisazione solo i componenti che si sono dedicati a questa prassi esecutiva fin dagli esordi in quanto hanno sviluppato un linguaggio autonomo che non è possibile acquisire con le prove per un singolo concerto. Tra le varie esibizioni durante l’anno sono da ricordare quelle all’interno della rassegna “Musica/Realtà” a Reggio Emilia e al “Festival Nazionale de L’Unità” di Firenze. Nel settembre dello stesso anno il gruppo si esibisce ad Amalfi. Dopo questo concerto finisce la collaborazione con il maestro Gianluigi Gelmetti e il gruppo cambia il nome in “Nuova Officina de L’Aquila”.
Con questa nuova sigla il gruppo parteciperà a numerose manifestazioni in varie città d’Italia, tra le quali si segnalano i concerti al “Beat 72”, lo storico locale che è stato il centro propulsore dell’avanguardia romana.
L’ultima esibizione del gruppo è stata nell’aprile del 1978 ad Ancona all’interno della rassegna concertistica dell’”A.I.M.A.S.”.
6 marzo 2010
The Kinks
British Invasion
Tutto iniziò con i Beatles che, sbarcati negli USA, fecero una storica apparizione all’Ed Sullivan Show nel Febbraio del 1964. Le classifiche americane vengono conquistate da dischi dei Fab Four e il loro successo funge da trampolino di lancio nel nuovo continenti per altri gruppi del beat e del rock inglese come: Rolling Stones, Kinks, Animals, Hollies, Searchers e Troggs.
Una seconda ondata segna la comparsa di gruppi che risentono delle innovazioni musicali di fine anni ’60: Who, Cream, Procol Harum, Yardbirds e Zombies ne sono i principali protagonisti.
La British Invasion ha costituito un clamoroso capovolgimento di flusso. La musica nata in America e che era diventata espressione dei giovani, divenuti a tutti gli effetti un nuovo soggetto sociale, era stata praticamente messa al bando negli Stati Uniti. La stessa musica, "emigrata" in Inghilterra, ritorna nel paese d'origine riveduta e corretta dalle nuove band inglesi.
Ecco un elenco di alcuni gruppi protagonisti della British Invasion:
Freddie & the Dreamers; Gerry & the Pacemakers; Herman's Hermits; Manfred Mann; New Yardbirds; Pink Floyd; Spencer Davies Group; The Animals; The Beatles; The Moody Blues; The Easybeats; The Dave Clark Five;The Dirty Mac; The Hollies; The Kinks; The Rokes; The Rockin' Vickers; The Rolling Stones; The Shadows; The Small Faces; The Tremeloes; The Move; The Warriors; The Who; The Zombies.
5 febbraio 2010
Il Tabarin
Il tabarin, che si può considerare il progenitore del night e delle balere, provoca una mutazione dei tanti locali che erano appartenuti al caffè concerto.
23 gennaio 2010
Leopoldo Fregoli
22 gennaio 2010
Il Caffè concerto
I Café-chantant segnarono l’emergere di una cultura popolare che diede vita alla tradizione della canzone francese, ma anche del music-hall e del cinema.
In Italia questo nuovo spettacolo approdò a Napoli dove, nel 1890, fu inaugurato il Caffè Margherita. Seguono l’Eden a Bologna, l’Alhambra e le Folies-Bergères a Firenze, il Diana a Milano, il Maffei a Torino , l’Olympia e il Margherita a Roma.