18 maggio 2010

Who’s Next

Verso la metà degli anni '60 gli Who seppero tradurre in musica il malessere e le esperienze adolescenziali dei giovani inglesi. My Generation era il manifesto di una intera generazione che voleva ribellarsi a quella dei propri genitori fino a sperare di morire prima di diventare vecchi. Gli Who sono gli anticipatori del movimento punk che sarebbe esploso dieci anni dopo.
Dopo i primi dirompenti album Pete Townshend, la "mente" del gruppo, inizia a dedicarsi a composizioni di opere rock. Dopo la pubblicazione di Tommy nel 1969 Townshend concepisce un'altra opera rock intitolata Lifehouse. Il progetto si rivela troppo ambizioso per i tempi tanto che verrà realizzato solo nel dicembre 1999 come dramma radiofonico in musica per la BBC a cui farà seguito nel 2000 un box set di 6 CD (The Lifehouse Chronicles). Il gruppo aveva già registrato alcuni brani e le tracce saranno utilizzate per produrre un album da titolo Who’s Next che uscirà nel 1971.Nel primo brano, Baba O’Riley, Townshend utilizza per la prima volta il sintetizzatore per confezionare un omaggio al minimalismo di Terry Riley e al santone indiano Meher Baba. La ballata Behind Blue Eyes è caratterizzata da una struggente melodia ed è diventata uno dei più celebri brani degli Who. L’album si chiude con il lungo manifesto di rivolta Won't Get Fooled Again.

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