La musica estone della seconda metà del '900 ha sviluppato una propria spiritualità di tipo minimalistico, basata anche sul folkore popolare, con evidenti richiami stilistici al minimalismo americano di John Adams e Philip Glass. La musica di Sumera sviluppa il materiale sonoro attraverso la ripetizione dei temi, obbedendo anche ad uno schema tipico delle canzoni runiche dell'antica Estonia.
5 dicembre 2011
Lepo Sumera
La musica estone della seconda metà del '900 ha sviluppato una propria spiritualità di tipo minimalistico, basata anche sul folkore popolare, con evidenti richiami stilistici al minimalismo americano di John Adams e Philip Glass. La musica di Sumera sviluppa il materiale sonoro attraverso la ripetizione dei temi, obbedendo anche ad uno schema tipico delle canzoni runiche dell'antica Estonia.
14 novembre 2011
Bukka White
12 novembre 2011
Mississippi John Hurt
4 novembre 2011
Un anno in conservatorio
14 ottobre 2011
Un anno in conservatorio
21 giugno 2011
Un anno in conservatorio
Sono finite le mie lezioni ed è tempo di fare alcune considerazioni.
Nel conservatorio di Santa Cecila permane ancora una concezione della musica che ritenevo già superata quando ne ero un allievo. L'imbarazzante estraniamento di gran parte dei musicisti dalla realtà in cui viviamo si riflette nel comportamento di molti colleghi che non prendono minimamente in considerazione l'aspetto sociale della musica. La musica, come tutte le arti, è parte importante della nostra vita: descrive, esalta, enfatizza il nostro quotidiano. La musica è principalmente una esperienza di vita che ci coinvolge sia come produttori che come fruitori. Ci basta ascoltare qualche secondo di una musica che ha segnato un particolare momento della nostra esistenza per suscitare pensieri, ricordi, emozioni e sentimenti che ci appartengono singolarmente o collettivamente. La musica del passato deve essere mantenuta in vita perché ci aiuta a capire la nostra storia, ma non può essere considerata l'espressione del presente. In conservatorio molti colleghi (e di conseguenza i loro allievi) continuano a pensare che la musica da praticare e da insegnare sia solo quella del tempo andato e appartenente solo ad alcune classi sociali. Continuano a pensare che il musicista sia e debba essere una persona al di fuori della vita reale con la sola missione di far riviere le composizioni dei grandi autori del passato migliorandone l'aspetto tecnico. Il risultato è che spesso questa musica “accademica” finisce per perdere ogni suo significato diventando un mero esercizio di abilità, più simile ad una gara dei giochi olimpici. Mi meraviglia sentire ancora dire da qualche collega che il vecchio sistema (basato sulla realtà di fine '800) è ancora valido e da preferire a qualsiasi esperienza di didattica musicale attuale.
Fortunatamente nel frattempo la musica jazz, rock e pop hanno colmato il vuoto lasciato dalla sedicente musica colta, nonché da quella che si definisce ancora “di avanguardia” anche se ripropone costantemente esperienze musicali vecchie di vari decenni e che non sono mai state espressione della società contemporanea. Ai tempi di Verdi, ascoltare la sua musica era parte della storia che si stava vivendo. Così anche per Beethoven, Mozart, Puccini, Wagner e tutti gli altri. Dopo il secondo conflitto mondiale, tranne qualche eccezione, il loro ruolo è stato preso da Parker, Mingus, Piazzolla, Zappa e da tanti altri, ma a Santa Cecilia (e nei conservatori in genere) sembra che molti non se ne siano accorti.
10 giugno 2011
Sonata per flauto e pianoforte op.94 di Sergej Sergeevič Prokof'ev
Prokof'ev dichiarò di essere attratto dal flauto perché convinto che fosse uno strumento non sufficientemente valorizzato dalla letteratura musicale. Il suo desiderio era quello di conferire alla Sonata i colori chiari e vivaci della musica classica contrapponendoli a elementi modernistici e realizzando in questa maniera una sintesi della propria arte compositiva. Non mancano episodi caratterizzati da uno spirito popolare, forse dovuti anche all’influenza delle località dove soggiornò forzatamente durante la guerra. Composta a Alma Ata nell’estate del 1943 la Sonata fu eseguita per la prima volta a Mosca dal flautista Nikolai Charkovskij e dal grande pianista Svlatoslav Richter il 7 dicembre dello stesso anno. Purtroppo la Sonata si rivelò eccezionalmente difficile per i flautisti dell’epoca per cui non entrò subito nel repertorio flautistico. Alla prima esecuzione era presente il violinista David Oistrakh che si appassionò subito del pezzo tanto da convincere Prokof'ev ad adattarla per violino con la sua consulenza. In questa versione il lavoro trovò un immediato successo che fu causa dell’errata convinzione di essere scritta originariamente per questo strumento. Richter ebbe a dire: “Dopo la Settima Sonata (per pianoforte) Prokof'ev scrisse la Sonata per flauto che in seguito riarrangerà per violino , dato che i flautisti non si erano proprio precipitati a suonarla. (...) È meglio conosciuta come Seconda Sonata per violino, ma è molto migliore nella sua versione originale per flauto.”
27 maggio 2011
Frank Zappa - la vita e le opre (parte 2)
Con Ray Collins (voce), Roy Estrada (basso), Jimmy Carl Black (batteria e tromba), Don Preston (tastiere), Bunk Gardner (sassofono) e Billy Mundi (percussioni) forma un gruppo capace non solo di suonare musica di buon livello, ma anche di esibirsi in vario modo alternando gag e sketch comici con improvvisazioni jazz o citazioni di vari generi musicali. Con questa formazione base, ampliata mediante l'inserimento di altri musicisti e con la partecipazine di amici, Zappa registra l’album Absolutely Free che esce nel maggio del 1967. L’album inizia con l’imitazione del presidente Nixon in Plastic People che già nel titolo contiene la definizione di Zappa della società americana contemporanea. L'esposizione del programma zappiano continua con il melodico The Duke Of The Prunes e tutti i brani seguenti sono in collegamento tra loro, come di prassi in un concept album, nell’intento di provocare e risvegliare le coscienze della pigra media borghesia americana. Il lavoro è impreziosito dall’uso di materiale musicale e sonoro di vario genere che fino allora nessuno aveva osato accostare. Con disarmante semplicità si passa dalle filastrocche per bambini alla musica d’avanguardia, dal cabaret Brechtiano alla musica bandistica, al free-jazz, al musichall e via discorrendo. America Drinks And Goes Home conclude il lavoro con un amaro apologo della società consumistica che spersonalizza l’individuo conformandolo alle leggi di mercato e del potere. L’album è tutt’ora considerato dalla critica come uno dei migliori dell’intera produzione di Frank Zappa.Con il passare del tempo migliora il livello di tecnica strumentale delle Mothers e questo grazie anche all’inserimento di musicisti di varia estrazione. In We’re Only In It For The Money (1967) si aggiunge al gruppo il multi-strumentista Ian Underwood di formazione classica e jazz. L’album è una parodia di Sgt. Pepper dei Beatles ed è sempre realizzato con l’ormai collaudata tecnica del collage e con elaborazioni fatte in sala d’incisione. I brani narrano storie surreali dove si incontrano strani personaggi, come quelli descritti in Let’s Make The Water Turn Black e in Idiot Bastard Son, che rappresentano un quadro della nazione americana del tempo. Non mancano brani allora considerati sperimentali come Nasal Retentive Calliope Music e The Chrome Plated Megaphone Of Destiny che conclude il lavoro facendo sprofondare l’ascoltatore in una sorta di inferno cacofonico.Nel 1966 Zappa aveva anche iniziato a comporre le musiche di quello che sarà il suo primo disco orchestrale, nonché il primo senza le Mothers Of Invention (anche se elementi del gruppo partecipano al progetto) Per la realizzazione di Lumpy Gravy forma un’orchestra scegliendo strumentisti di estrazione jazzistica (fiati e percussioni) e rock (chitarre) chiamata Abnuceals Emuukha Electric Symphony Orchestra & Chorus. L’album esce nel 1968 con brani musicali alternati da dialoghi surreali registrati anche all’insaputa delle persone coinvolte.Gli interessi di Zappa non si limitano al solo aspetto musicale. Sempre interessato alla cinematografia, decide di realizzare un film underground che al momento non riuscirà a completare e che uscirà solo nel 1987. La colonna sonora del film costituirà il materiale per l’album doppio Uncle Meat del 1969. Questo lavoro marca l’evoluzione dal primo periodo collagistico ad una fase più vicina al jazz e che si distacca dal percorso della musica rock coeva. L’album è principalmente strumentale e la formazione delle Mothers ha raggiunto il suo apice. La forma più utilizzata è quella della “variazione”, con continue ripetizioni delle melodie. Il brano in questo senso più caratteristico è senz’altro King Kong, trasposizione musicale del mostro creato da Hollywood. Gli esecutori si alternano nell’esposizione del tema passandosi il ruolo guida da uno all’altro in una struttura base che si apre all’improvvisazione. Nei brani strumentali Nine Types Of Industrial Pollution e Project X si può apprezzare l’evoluzione compositiva di Zappa per il quale la definizione di musicista rock diventa ormai inappropriata e decisamente riduttiva.La fine del decennio è per Zappa una stagione particolarmente fertile durante la quale lui e il suo gruppo perfezionano la fusione di rock, jazz e altri generi musicali contribuendo all’abbattimento delle barriere culturali tra la musica sedicente colta e quella di più recente estrazione popular (ricordo che anche la musica classica ha antiche radici popolari delle quali spesso e in malafede ci si dimentica).
Uno dei più grandi album di Frank Zappa (ormai senza le Mothers) e di tutta la musica moderna è decisamente Hot Rats (1969) nel quale ritroviamo Captain Beefheart (in Willie The Pimp, unico brano cantato) insieme a Underwood e ai violinisti Don Sugarcane Harris e Jean-Luc Ponty che caratterizzano il suono di quest’opera irripetibile. Con Ponty la collaborazione continuerà anche in seguito, in particolare nel disco del violinista francese intitolato King Kong (1970) nel quale Zappa può veder realizzate le sue ambizioni di compositore jazz.
Nell’ottobre del 1969 Zappa scioglie le Mothers. Postumo esce il loro ultimo disco, Burnt Weeny Sandwich (1970). In questo album ci sono alcune suite come Holiday In Berlin e il tema eponimo, mentre sulla seconda facciata troviamo uno dei grandi brani strumentali del periodo Little House I Lived In.
26 maggio 2011
Ferenc Farkas
Un anno in conservatorio
20 maggio 2011
8 aprile 2011
Van Der Graaf Generator
3 aprile 2011
Kora
Un anno in conservatorio
31 marzo 2011
Un anno in conservatorio
17 marzo 2011
Un anno in conservatorio
14 marzo 2011
Frank Zappa - la vita e le opere (parte 1)
5 marzo 2011
Un anno in conservatorio
24 febbraio 2011
Seminario su Frank Zappa
La musica di Frank Zappa
docente Francesco Baldi
La figura del musicista americano dagli esordi nella musica rock con le Mothers Of Invention alla consacrazione definitiva segnata dalle esecuzioni della sua musica da parte di grandi orchestre e di grandi solisti della musica classica e jazz.
Il seminario sarà supportato da registrazioni e filmati e si articolerà in 2 incontri che si effettueranno nel mese di marzo nei giorni:
venerdì 11 - lunedì 28 ore 10/12.30
Conservatorio Santa Cecilia
via dei Greci 18 – 00187 Roma
06.36096740/1
Sala dei Medaglioni
ufficio.stampa@conservatoriosantacecilia.it
http://www.conservatoriosantacecilia.it/