Martedì era stato convocato il collegio dei docenti con all'ordine del giorno i corsi pre-accademici. Questi corsi , non ordinamentali, dovrebbero sostituire il vecchio ordinamento che dal prossimo anno non sarà più attivato. Ovviamente questi corsi non rilasceranno alcun titolo e, sopratutto, non saranno indispensabili per iscriversi al conservatorio. Per questo motivo se si decide di attivarli bisogna farlo con molta attenzione. A fronte di corsi pre-accademici impegnativi e costosi, la scelta di genitori o di chi aspira ad entrare in conservatorio probabilmente si rivolgerebbe al mercato privato. L'argomento è quindi delicato e di vitale importanza per il futuro dell'istituzione in cui operiamo, ma dopo mezz'ora di attesa il direttore ha dovuto sciogliere il collegio per la mancanza del numero legale! Quest'ultimo episodio è la riprova di quanto sia scarsa la partecipazione dei docenti alla vita del conservatorio. Questa scarsa propensione alla condivisione del lavoro, nonché alla sua organizzazione e pianificazione, è sempre stata una caratteristica degli insegnanti di conservatorio (almeno in quelli dove ho insegnato). Deriva dall'atteggiamento, ereditato dalle precedenti generazioni di docenti, di chiudersi nella propria aula e occuparsi solo della propria classe (in alcuni deprecabili casi neanche di quella). Quest'atteggiamento porterà inevitabilmente alla chiusura di quei conservatori che non offriranno un "prodotto" valido e competitivo. Molti colleghi non capiscono che ormai, per avere le iscrizioni necessarie alla nostra sopravvivanza, i conservatori dovranno confrontarsi con la realtà del "mercato" dell'istruzione musicale. C'è da dire che molti insegnanti di conservatorio sono prossimi alla pensione e per questo poco interessati al futuro della nostra istituzione, ma è un errore perché il futuro è di tutti e perché non mi sembra giusto che il nostro lavoro vada perduto.
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