Robert Johnson è uno dei più significativi
musicisti sia del blues che del rock. La sua misteriosa vita è fatta di vagabondaggi, donne, grandi bevute e musica.
Nato del Mississippi nel 1911 (o 1912) da una breve relazione della madre, apprese i primi rudimenti del blues dai grandi maestri del Delta come Charlie Patton e Willie
Brown. Dopo la morte di parto della sua moglie sedicenne prese lezioni da Son House, ma sembra che non avesse particolari doti musicali. Per un anno sparì dalla circolazione alla ricerca del suo padre naturale, non trovandolo. Al suo ritorno tutti rimasero sbalorditi dalla sua perizia con la chitarra.
Inizia quì la leggenda del suo patto con il diavolo incontrato a mezzanotte in un incrocio. In realtà il misterioso uomo nero che Johnson incontrò nei suoi vagabondaggi alla
ricerca di se stesso e di suo padre pare fosse un certo Ike Zinneman, uno sconosciuto bluesman che gli fece da maestro.
Nel novembre 1936 e nel maggio
1937 il venticinquenne Johnson realizzò tutta la sua produzione discografica che comprende ventinove canzoni fra le quali spiccano classici come Cross Road
Blues, Love In Vain, Sweet Home
Chicago, Me and the Devil Blues, Dust My
Broom che diventarono quasi tutti degli standard del blues. Il 16 agosto dell'anno successivo Robert Johnson moriva a Greenwood nel
Mississippi a soli 27 anni. Il diavolo era tornato a a far valere il suo contratto prendendo le sembianze di un marito geloso che gli offrì da bere una bottiglia di whisky
avvelenato (altri sostengono che in realtà Johnson fu accoltellato). La maledizione del "J27" continuerà a colpire con la morte a 27 anni di Brian Jones, Janis Joplin, Jimi Hendrix, Jim Morrison, tutti con la "J" nel loro nome.
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