11 gennaio 2010

Screamin' Jay Hawkins

Nel 1956, mio primo anno di vita, oltre a Elvis Presley che sandalizzava la società americana con la sua apparizione televisiva all’Ed Sullivan Show usciva I Put A Spell On You di Screamin’ Jay Hawkins.
Screamin Jay Hawkins è un bizzarro personaggio che viene considerato un punto di riferimento di molti artisti rock delle generazioni successive. Nasce il 18 luglio 1929 a Cleveland, Ohio e nel 1951 inizia la sua carriera musicale come pianista jazz. Il grande successo di I Put A Spell On You è dovuto anche alle sue stravaganti esibizioni accompagnate da elementi macabri, come bare e teschi, oppure fatte in palese stato di ubriachezza.
Tra gli altri suoi brani si segnalano Why did you waste my time, Hong Kong, Yellow coat, Alligator wine, Constipation blues, Orange colored sky e Feast of the Mau Mau.
Dopo una lunga convalescenza Screamin Jay Hawkins torna alla ribalta alla fine degli anni '60, soprattutto in Europa.
Ha partecipato anche in alcuni film tra i quali Stranger than paradise di Jim Jarmusch (1984).
Muore il 12 febbraio 2000 dopo un’operazione per un aneurisma, lasciando molti figli da diverse donne.

13 dicembre 2009

Taranta e Tarantati

estatto dalla tesina di Sandra Graniti
La Taranta prende nome da un ragno chiamato Lycosa tarentula, anche se probabilmente anche il nome dell’insetto deriva dalla città di Taranto. In base ad antiche credenze popolari, il morso di questo ragno portava a delle reazioni isterico – convulsive, la cui, unica, cura era la musica e la danza. Le donne morse dalla tarantola, le tarantate, ballavano per giorni e giorni fino allo sfinimento. Il tarantismo nasce nel medioevo, ma conosce il suo periodo più florido a partire dal XVIII secolo fino ad arrivare al XIX, per subire un progressivo declino dettato dal miglioramento delle condizioni di vita e del benessere. La tradizione vuole che i Santi Pietro e Paolo sostarono a Galatina dove San Paolo, in segno di riconoscenza per l'ospitalità ricevuta da un abitante del paese, diede a costui ed ai suoi discendenti il potere di guarire coloro che fossero stati morsi da animali velenosi. Nel luogo dove il santo trovò ospitalità fu costruita la cappella dedicata San Paolo. Al suo interno sorgeva un pozzo la cui acqua benefica aveva proprietà terapeutiche per i tarantolati. Durante il rito di guarigione la musica suonava a ritmo frenetico e il morsicato, quasi sempre donna, si dimenava forsennatamente per terra. Il prodigio prevedeva che il tarantolato dovesse bere l’acqua del pozzo per poi rimetterla nella cavità dalla qale sarebbere usciti dei serpenti. Il tarantolato doveva quindi richiudere l’imboccatura con il coperchio per evitare che i rettili fuoriuscissero dalla cavità. Col tempo la falda acquifera si è inaridita e dal 1959 il pozzo è stato murato per motivi igienici.
Vittime del morso del ragno erano, per lo più, le donne che durante il periodo della mietitura del grano erano più esposte al rischio di essere morse dal ragno malefico. Durante la trance le tarantate esibivano dei comportamenti osceni, mimando rapporti sessuali ed orinando sugli altari. Per questi motivi la chiesa di San Paolo venne sconsacrata e San Paolo da santo protettore degli avvelenati cominciò ad essere ricordato come il santo della sessualità.
Dal punto di vista musicale possiamo dire che i ritmi e le melodie, della taranta, possono andare dal lento al vivace. È doversoso dire che vi sono anche dei sotto gruppi stilistici come per esempio la pizzica pizzica, pastorale, zumparella ecc. e vari sono anche i tempi in cui sono scritte (2/4, 6/8, ecc.), cosi come vari possono essere gli stumenti impiegati: chitrarra battente, tamburo, organetto e molti altri. La melodia è molto semplice, in generale le note si muovono per gradi congiunti con una nota che ritorna alla tonica.

11 dicembre 2009

Carlo Buti

Il cantante fiorentino Carlo Buti è considerato uno degli artefici di quel genere che verrà più tardi definito come canto melodico all’italiana. Il suo stile innova profondamente le tecniche canore del tempo, contaminando l’impostazione lirico-tenorile dei cantanti da romanza con gli abbellimenti vocali e i gorgheggi degli stornellatori toscani. Comincia a cantare fin da ragazzo nei locali della campagna fiorentina e nel 1931 partecipa al Festival di Piedigrotta. L’incontro con la melodia napoletana determina una svolta nella sua carriera che lo porta a pubblicare vari dischi di canzoni napoletane e a farlo conoscere a un pubblico più vasto. Sul finire degli anni Trenta è protagonista del primo boom discografico della storia italiana con canzoni come Portami tante rose e Violino tzigano, grazie anche alla grande popolarità che gli deriva dal fatto di essere il primo cantante lanciato dalla radio. La sua voce diventa popolarissima e il suo successo attraversa anche i confini d’Italia. I suoi dischi ottengono, infatti, qualche anno dopo, un buon successo di vendite anche negli Stati Uniti. Nel 1935 è il primo interprete di Faccetta nera, una canzone che non era nata per celebrare il fascismo come si può pensare ai giorni nostri. Tra i suoi successi sono da ricordare anche Bombolo, Quel motivetto che mi piace tanto, Parlami d’amore Mariù, Chitarra romana e Bambina innamorata.

Donna Lombarda

Donna Lombarda è una canzone epico-narrativa tra le più diffuse in Italia. Compare anche in alcune regioni del nord della Francia e in altre regioni europee a substrato provenzale-celtico. Il canto è stato fatto risalire all'epoca dei Longobardi e presenta numerosissime varianti regionali.
La storia narra di una moglie che cerca di avvelenare il marito su istigazione del proprio amante (spesso si tratta di un Re). Il delitto viene sventato da un bambino di pochi mesi (o di pochi anni) che miracolosamente comincia a parlare. Potrebbe essere giunta in Italia tramite i trovatori che si riunivano nel castello dei Malaspina ad Oramala, sulle montagne pavesi, per cantare le loro storie. Costantino Nigra la vuole legata alla vicenda di Rosmunda e Alboino, re dei Longobardi.
Donna lombarda donna lombarda donna lombarda donna lombarda amème mì amème mì
cos vot che t'ama che g’ho ‘l marito cos vot che t'ama che g’ho ‘l marito che lui mi vuol ben che lui mi vuol ben
vot ca t'insegna a farlo morire vot ca t'insegna a farlo morire t'insegnerò mì t'insegnerò mì
va ad cò dell'orto del tuo buon padre va ad cò dell'orto del tuo buon padre, là c'è un serpentin là c'è un serpentin
taglia la testa a quel serpentino taglia la testa di quel serpentino poi pestala ben poi pestala ben
e poi mettila nella botticella e poi mettila nella botticella del vin pusé bon del vin pusé bon
vien cà ‘l marito tutto assediato vien cà ‘l marito tutto assediato va a trar del vin da quel pusé bon
traghilà quel bianco traghilà quel nero traghilà quel bianco traghilà quel nero da quel pusé bon da quel pusé bon
donna lombarda cos’ha quel vino donna lombarda cos’ha quel vino che l’è intorbiolì che l’è intorbiolì
l’è stato il tuono dell’altra notte l’è stato il tuono dell’altra notte che l’ha intorbiolì che l’ha intorbiolì
ma un bambino di pochi anni ma un bambino di pochi anni lù l'ha palesà lù l'ha palesà
o mio buon padre non bere quel vino o mio buon padre non bere quel vino che l'è avvelenà che l'è avvelenà
sol per l’amore del re di Francia sol per l’amore del re di Francia io lo beverò io lo beverò
ogni goccino che lei beveva ogni goccino che lei beveva addio marì ciao marì
la s’intendeva da farla agli altri la s’intendeva da farla agli altri la s’l’è fatta a lé la s’l’è fatta a lé.

14 novembre 2009

Yes

Gli Yes sono stati tra i primi gruppi progressive-rock. Si formarono nel 1968 quando il bassista Chris Squire invita Jon Anderson ad entrare come cantante in un gruppo di cui faceva parte anche il chitarrista Peter Banks. Insieme ad Anderson arrivano il tastierista Tony Kaye e il batterista Bill Bruford. Con questa formazione gli Yes incidono i primi due dischi. Agli inizi degli anni '70 Banks lascia il gruppo e viene sostituito da Steve Howe, un giovane chitarrista prodigio già corteggiato da gruppi come i Jethro Tull e i Nice. Con questa formazione esce The Yes Album che viene considerato il lavoro dove si definisce lo stile del gruppo. L'anno successivo entra nel gruppo Rick Wakeman, un tastierista di formazione classica capace di suonare al meglio i nuovi strumenti a tastiera che stavano emergendo in quegli anni come il Mellotron, una tastiera elettronica basata sulla riproduzione continua di suoni registrati su nastro. A questo punto gli Yes sono identificati dalla critica e dal pubblico come un supergruppo, cioè un sodalizio di virtuosi dei rispettivi strumenti. Nel 1972 incidono due pietre miliari del rock progressivo: Fragile e Close to the Edge. Poco dopo l'eclettico batterista Bruford abbandona il gruppo per passare ai King Crimson e viene sostituito da Alan White, già batterista della Plastic Ono Band di John Lennon.Seguono periodi contrassegnati da vari abbandoni e ritorni, in particolare di Wakeman, che si concludono con lo scioglimento della band nel 1981. Due anni dopo Squire e White fondano un nuovo gruppo inizialmente chiamato "Cinema" al quale si unirono prima Tony Kaye e poi Jon Anderson. Con quattro membri degli Yes nella formazione, il gruppo nascente riprese il nome di origine per l'album 90125. Seguono altri anni segnati da cambi di formazione e scioglimenti durante i quali i componenti del gruppo si dedicano anche a progetti solisti o alternativi.

All'inizio del 2008 era stato annunciato un grande tour mondiale celebrativo dei quarant'anni della band con Jon Anderson, Steve Howe, Chris Squire, Alan White e Oliver Wakeman, figlio di Rick Wakeman, alle tastiere. A seguito di problemi di salute di Anderson, il progetto è stato prima annullato e poi riconfermato con la sostituzione di Anderson con Benoît David, cantante canadese di una delle più note tribute band degli Yes. Sono andato a sentire il concerto di Roma e devo dire che nonostante le pesantissime assenze di Anderson e Wakeman padre (insostituibili!) il gruppo ha offerto una esibizione di prim'ordine dominata dall'estro di Steve Howe e ben supportata dall'inossidabile Chris Square. Gli Yes hanno dimostrato che la loro musica è sempre valida e che che la grande stagione del rock (e del progressive in particolare) non è stata una meteora appartenente al passato, ma è tutt'ora una musica del nostro tempo... (quando viene suonata bene!).

9 ottobre 2009

High Tide

Il chitarrista Tony Hill e il violinista Simon House fondarono gli High Tide, un complesso inglese dei primi anni del progressive. Il loro stile è unico e si colloca in quello che viene definito progressive-gotico e fa riferimento alla tradizione del gotico Britannico, punto di partenza per le loro lunghe improvvisazioni. Il gruppo fa parte di un serie di band emergenti che caratterizzarono la controcultura musicale londinese alla fine degli anni '60, in particolare nel quartiere di Ladbroke Grove.
Nel 1969 esce il loro primo album Sea Shanties. Contiene la funerea The Futilist Lament, la tenebrosa Death Warmed Up, mentre la lunga Missing Out ricorda in alcuni passaggi i Jethro Tull.
L'anno successivo vede la luce High Tide che è considerato il loro lavoro migliore. L'album, molto più strumentale dl primo, è formato da tre lunghe suite. Blankman Cries Again è introdotta con le note del violino distorte con il wha-wha seguite da una breve parte vocale per poi proseguire con una ballata strumentale dove chitarra e violino duettano selvaggiamente. La successiva The Joke è più varia con l'alternanza di parti ariose con atmosfere più oscure. Conclude la lunga e visionaria Saneonymous dove sono riassunte le loro idee musicali. Con questo album il gruppo raggiunge il proprio apice creativo, ma contemporaneamente segnerà la loro fine a causa dello scarso interesse suscitato sia nel pubblico che nella stampa specializzata inglese. Gli High Tide riescono ad ottenere un successo commerciale in Germania dove hanno influenzato i gruppi rock locali che saranno venuti come gli Amon Duul II.
Precious Cargo è il loro terzo album registrato dal vivo nel 1970 rimasto inedito per quasi vent'anni.

29 settembre 2009

Lo Skiffle

Una significativa influenza per lo sviluppo del pop e del rock inglese sarà quella della musica skiffle, un genere veloce e leggero che prese piede negli anni '50-'60 sulle rive del fiume Mersey (fiume che attraversa Liverpool).
Lo skiffle era inizialmente suonato con strumenti poveri come il kazoo, il washboard e il tea-chest bass che tutti potevano procurarsi e suonare con grande facilità. In seguito questi strumenti furono sostituiti dalle chitarre e dalla batteria. L'unico che si conservò fu il "tea-chest bass", una specie di contrabbasso formato dalle ceste per trasportare il tè e da un manico di scopa.Il repertorio dei gruppi skiffle era solitamente composto dai successi roc'n'roll del momento (Johnny B. Goode, Long tall Sally, ecc.) e anche da ballate popolari locali (Maggy Mae).
Il maggior esponente del genere fu lo scozzese Lonnie Donegan che incontrò il successo nel 1956 con Rock Island Line entusiasmando i giovani inglesi. In breve tempo nacquero moltissimi skiffle-club (600 nella sola Londra) e i ragazzi inglesi non furono più solo degli ascoltatori passivi, ma autori della propria musica.Ricordiamo inoltre che tutti i componenti dei Beatles, da adolescenti, "fondarono" o presero parte a gruppetti locali skiffle. L'apprendista meccanico Ringo Starr suonava in un gruppo dal nome The Eddie Clayton Skiffle e John Lennon fondò nel 1955 il complesso dei "Quarry Men" (dal nome del liceo frequentato da tutti i componenti del gruppo: il "Quarry Bank Institute") che, oltre a John, comprendeva anche Paul McCartney e George Harrison.
Alan Lomax, nel 1967, sintetizzò così il genere: “A Londra, prima dell'arrivo dello skiffle, solo pochi facevano musica propria. Cantare e suonare era affare di esibizionisti e professionisti della musica. Oggi i giovani di questo paese hanno le loro canzoni che cantano con piacere. Sono abbastanza sicuri di se per cantarle... “.