22 ottobre 2010

Francisco Canaro

Francisco Canaro (1888-1964), nasce in Uruguay da poveri immigrati italiani. L'indigenza della sua famiglia non gli consente di poter studiare, ma ottiene i primi rudimenti musicali da un contadino che gli insegna a suonare la chitarra. Si trasferisce a Buenos Aires dove inizia a esibirsi in pubblico. L'incontro con il bandoneonista Vicente Greco, l'ideatore della denominazione Orquesta Típica, fu per lui molto importante. Con Greco effettua diverse tournées di successo e nel 1912 inizia la sua carriera da compositore con i tangos Pinta Brava e Matasanos. Le sue composizioni sono numerosissime, tanto che è ancora in discussione se siano tutte sue. Dal 1918 intraprende una battaglia per il riconoscimento dei diritti d’autore, fino ad allora non riconosciuti, contribuendo alla creazione dell’attuale SADAIC (Sociedad Argentina de Autores y Compositores de Música, corrispondente alla nostra SIAE) fondata nel 1935. Dal 1924 integra un cantante nell’orchestra per intonare l’estribillo (piccolo ritornello centrale di ogni composizione), aggiunge il contrabbasso come sostegno alla base ritmica e raddoppia il violino e il bandoneón trasformando il trio di base nel famoso sestetto tipico che divenne un modello per le orchestre di Tango.
Canaro fu colui che negli anni ’20 contribuì maggiormente al grande successo del tango in Europa, in particolare a Parigi. Portò la sua orchestra tipica in tutto il mondo e fece apprezzare il tango anche alle classi aristocratiche. Tra i tanghi composti da Canaro meritano di essere citati La tabla-da, Madreselva, Sentimiento gaucho e Halcon negro.

17 settembre 2010

Sconcerto

Ieri sono andato ad assistere allo spettacolo Sconcerto, testo di Franco Marcoaldi e musiche di Giorgio Battistelli.
Toni Servillo (che firma anche la regia) interpreta un direttore d'orchestra che entra in confusione esistenziale e riflette ad alta voce mentre dirige la sua orchestra (Orchestra del Teatro San Carlo di Napoli). Le sue riflessioni vertono sul disorientamento ideologico e morale che generano lo "sconcerto" in cui viviamo. Il suo stato confusionale lo rende incapace di svolgere il ruolo di direttore d'orchestra e questa condizione, a sua volta, produce altra confusione e disorientamento. Solo nella musica si può trovare la salvezza e la musica di Giorgio Battistelli, come il filo di Arianna, aiuta veramente a liberare la mente dal caos quotidiano fatto di scandali e pubblicità, di sprechi e furbate, di angosce e paure.
Uno spettacolo (parola che spaventa qualche musicista che si autodefinisce "colto") pienamente riuscito e non privo di una giusta dose di "leggerezza" nonostante descriva gli affanni della nostra società.

24 giugno 2010

Billie Holiday - Strange Fruit

Strange Fruit

Strange Fruit è una canzone di denuncia contro i linciaggi dei neri nel sud degli Stati Uniti scritta da Abel Meeropol, un insegnante ebreo di New York membro del Partito Comunista Americano, nel 1939. Lo “strano frutto” di cui si parla nella canzone è il corpo di un nero che penzola da un albero. Meeropol scrisse la poesia Strange Fruit ispirandosi a una fotografia del linciaggio di Thomas Shipp ed Abraham Smith, due afroamericani delle piantagioni del Sud, avvenuto il 7 agosto 1930 a Marion (Indiana). In seguito la poesia divenne il testo della canzone portata al successo da Billie Holiday.
Dopo la fine dello schiavismo il razzismo era ancora molto diffuso. Fra il 1889 e il 1940, nel sud degli Usa, molti afroamericani vennero linciati. Spesso non era neppure necessario un crimine come movente del delitto. Strange Fruit divenne una canzone simbolo della lotta politica per i diritti civili e per l’uguaglianza condotta dai neri. Fu a lungo ostracizzata dalla radio statunitense, e la BBC si rifiutò all’inizio di trasmetterla. Ai tempi dell’apartheid fu vietata in tutte le stazioni radio del Sudafrica.

Southern trees bear a strange fruit,
Blood on the leaves and blood at the root,
Black bodies swinging in the southern breeze,
Strange fruit hanging from the poplar trees.

Pastoral scene of the gallant south,
The bulging eyes and the twisted mouth,
Scent of magnolia, sweet and fresh,
Then the sudden smell of burning flesh.

Here is fruit for the crows to pluck,
For the rain to gather, for the wind to suck,
For the sun to rot, for the trees to drop,Here is a strange and bitter crop


Gli alberi del sud hanno uno strano frutto,
Sangue sulle foglie e sangue alle radici,
Corpi neri oscillano nella brezza del sud,
Uno strano frutto appeso ai pioppi.

Scena pastorale del prode sud,
Gli occhi sporgenti e le bocche contorte,
Profumo di magnolia, dolce e fresco,
Poi l’improvviso odore di carne che brucia.

Ecco il frutto che i corvi beccano,
Che la pioggia coglie, che il vento succhia,
Che il sole fa marcire, che gli alberi fanno cadere,
Ecco un raccolto strano e amaro.

per maggiori informazioni vedi: http://www.antiwarsongs.org/canzone.php?id=3080

SON HOUSE ; Death Letter #1 '70 (1/5)