25 aprile 2010

solidarietà per Alfredo Gasponi

Documento di solidarietà al critico Alfredo Gasponi del Consiglio Accademico del Conservatorio “Licinio Refice” di Frosinone
Il Consiglio Accademico del Conservatorio "Licinio Refice" di Frosinone, in merito al recente pronunciamento di un tribunale competente, interpretando anche l'intenzione manifestata da numerosi docenti del nostro istituto, esprime la piena solidarietà nei confronti del prof. Alfredo Gasponi che per oltre venti anni è stato un apprezzato docente di storia della musica presso il nostro conservatorio. In tale funzione il prof. Gasponi ha sempre rilevato competenza ed equilibrio, qualità per le quali si è segnalato come critico musicale esternando da sempre, fra l'altro, nelle pagine de "Il Messagero" la sua più che lusinghiera considerazione della professionalità dell'orchestra di Santa Cecilia. Il Consiglio Accademico del Conservatorio di Frosinone si associa al documento del Collegio dei professori del Conservatorio "Santa Cecilia" di Roma, ribadendo l'esigenza di una piena affermazione del diritto alla libertà di stampa e di pensiero e autorizzando la massima diffusione del presente documento.
Foto dell'articolo del 9 marzo 1996 de "Il Messaggero" per il quale il critico Alfredo Gasponi è stato condannato in appello a risarcire l’Orchestra dell'Accademia di Santa Cecilia con una cifra di 486.000 euro per avere redatto un'intervista al direttore Wolfgang Sawallisch richiamata in prima pagina col titolo “A Santa Cecilia non sanno suonare”.

24 aprile 2010

Hoagy Carmichael

Hoagy Carmichael nacque il 22 novembre del 1899 a Bloomington, Indiana. Studiò pianoforte con la madre e iniziò a comporre mentre frequentava la Indiana University. All'inizio la musica fu solo una occupazione parallela allo studio, ma poi decise di dedicarvisi completamente. Nel 1927 realizzo le sue prime incisioni per l'etichetta "Gennett". Carmichael era un songwriter dalla vena lirica con evidenti riferimenti alla musica afroamericana e una capacità di evocare le atmosfere più tipiche dell'America. Fu anche un eloquente interprete delle proprie canzoni tra le quali la più famosa fu Stardust (1927). Scrisse anche Riverboat Shuffle, Rockin' Chair, Washboard Blues, Heart & Soul e Georgia on My Mind che fu resa celebre nel 1960 da Ray Charles e che nel 1979 divenne canzone ufficiale dello stato di Georgia.
Hoagy Carmichael partecipò come attore ad almeno 14 film recitando al fianco di attori del calibro di Humphrey Bogart, Lauren Bacall e Kirk Douglas. Spesso in questi film appariva cantando una sua composizione accompagnandosi con il pianoforte.
Morì per infarto cardiaco il 27 dicembre del 1981 a Rancho Mirage, in California.

12 marzo 2010

Officina de L'Aquila

L’Officina de L’Aquila si forma nel conservatorio della città “Alfredo Casella” durante l’anno scolastico 1971/72. Nasce come gruppo di improvvisazione all’interno della classe di esercitazioni orchestrali per iniziativa dell’insegnante Gianluigi Gelmetti. Dopo i primi tentativi, a volte con risvolti comici data la inesperienza alla pratica del suonare improvvisando, il gruppo inizia ad avere una sua fisionomia musicale attraverso esercizi propedeutici. Alla fine dell’anno scolastico il gruppo è in grado di proporre le sue improvvisazioni in pubblico durante il saggio di esercitazioni orchestrali che si tiene il giorno 25 maggio. In questa occasione il “Gruppo d’Improvvisazione Alfredo Casella” esegue tre improvvisazioni: Situazione 1, Situazione 2 e Situazione 3. Il gruppo è formato da quelli che possono essere considerati i fondatori del complesso, insieme al maestro Gelmetti: Francesco Baldi, flauto; Massimo Paolucci, clarinetto; Gianluca Tarquinio, clarinetto; Giovanni Marulli, fagotto; Mario Scaglione, tromba; Raffaello Angelini, violoncello; Antonio De Laurentiis, contrabbasso.
Il 3 giugno 1973 avviene la prima uscita ufficiale del gruppo con l’esecuzione di una loro personale versione della partitura aleatoria Solo di Sylvano Bussotti in un concerto dedicato alle musiche del compositore toscano. Il concerto ha luogo nell’auditorium del castello de L’Aquila e il gruppo si esibisce sotto il nome “I Filarmonici Abruzzesi” diretto da Gianluigi Gelmetti.

Ne fanno parte: Francesco Baldi, flauto; Massimo Paolucci, clarinetto; Gianluca Tarquinio, clarinetto; Giovanni Marulli, fagotto; Mario Scaglione, tromba; Sabatino Servilio, violino; Raffaello Angelini, violoncello; Antonio De Laurentiis, contrabbasso.
Il giorno dopo il gruppo, nella stessa formazione, si esibisce nuovamente nell’auditorium del castello per i saggi finali del conservatorio. In questa occasione viene eseguita una composizione di Raffaello Angelini dal titolo Improvvisazione per sette strumenti, diretta dall’autore, alla quale fa seguito una improvvisazione del gruppo intitolata Divertissement per otto.
L’anno seguente il gruppo si esibisce il 16 febbraio, sempre nell’auditorium del castello cinquecentesco, all’interno della “Prima Settimana Aquilana di Musica Moderna e Contemporanea”. Il programma del concerto, interamente eseguito dall’insieme musicale, comprende: For Four (&more) di Carlo de Incontrera; Wirbel di Enrico Correggia; una improvvisazione del gruppo; Solo di Sylvano Bussotti; Sinfonia 2 di Domenico Guaccero. Per l’occasione viene scelto il nome “Gruppo Sperimentale Casella” e gli esecutori sono: Francesco Baldi, flauto; Vincenzo Santucci, flauto e ottavino; Massimo Paolucci, clarinetto e percussione; Gianluca Tarquinio, clarinetto e percussione; Roberto Corradetti, fagotto; Giovanni Marulli, fagotto; Mario Scaglione, tromba; Domenico Chiarelli, trombone e percussione; Orazio Tuccella, corno; Sabatino Servilio, violino; Raffaello Angelini, violoncello; Antonio De Laurentiis, contrabbasso e chitarra elettrica; Elena Matteucci, percussione; Sergio Rendine, pianoforte; Gianluigi Gelmetti, direttore. Il concerto riscuote molto successo, tanto che il programma sarà replicato più volte, con qualche variazione, nei concerti che seguiranno. In particolare la Sinfonia 2 di Domenico Guaccero, una partitura aleatoria che consente l’inserimento di molti spunti personali da parte degli esecutori, diventerà uno dei brani più eseguiti dal complesso. Con questo concerto inizia ad occuparsi del gruppo non solo la stampa locale, ma anche quella nazionale come la rivista “Jazz” con un articolo di Dario Salvatori.
Nel 1975 il gruppo decide di chiamarsi “Officina de L’Aquila” e con questo nome si esibisce in due concerti a L’Aquila il 14 e il 20 marzo. La scelta del nome sta ad indicare il modo di operare dell’insieme musicale che si ispira alle “officine” artistiche del medioevo. Nel complesso strumentale, accanto al nucleo “storico”, si inseriranno diversi esecutori a seconda delle esigenze musicali legate alle composizioni scelte per i vari concerti. Viene però deciso che faranno parte del gruppo di improvvisazione solo i componenti che si sono dedicati a questa prassi esecutiva fin dagli esordi in quanto hanno sviluppato un linguaggio autonomo che non è possibile acquisire con le prove per un singolo concerto. Tra le varie esibizioni durante l’anno sono da ricordare quelle all’interno della rassegna “Musica/Realtà” a Reggio Emilia e al “Festival Nazionale de L’Unità” di Firenze. Nel settembre dello stesso anno il gruppo si esibisce ad Amalfi. Dopo questo concerto finisce la collaborazione con il maestro Gianluigi Gelmetti e il gruppo cambia il nome in “Nuova Officina de L’Aquila”.
Con questa nuova sigla il gruppo parteciperà a numerose manifestazioni in varie città d’Italia, tra le quali si segnalano i concerti al “Beat 72”, lo storico locale che è stato il centro propulsore dell’avanguardia romana.
L’ultima esibizione del gruppo è stata nell’aprile del 1978 ad Ancona all’interno della rassegna concertistica dell’”A.I.M.A.S.”.

6 marzo 2010

The Kinks

La metà degli anni Sessanta vede emergere in Inghilterra i primi complessi che fanno della durezza espressiva la loro bandiera. Il riff duro di You Really Got Me dei Kinks viene dai più considerato come l'anticipazione dell’hard -rock.
Il gruppo è formato dai fratelli Ray e Dave Davies, dal bassista Peter Quaife e dal batterista Mick Avory. I lavori del gruppo si orientano verso progetti di concept-album come The Kinks Are The Village Green Preservation Society, uscito nel 1968, che è formato da quindici scenette musicali sul sogno della Vecchia Inghilterra dei bei tempi andati fatta di prati verdi, casette pulite e partite di cricket. L'album è uno dei lavori più riusciti del gruppo.
Nello stesso anno Ray Davies inizia a lavorare a un'opera rock commissionata da una emittente televisiva sulla caduta dell'impero britannico. Il lavoro viene poi rifiutato e il materiale è utilizzato per l'album Arthur Or The Decline And Fall Of The British Empire, interamente scritto da Davies, che esce nel 1969 (con il nuovo bassista John Dalton al posto di Peter Quaife).

British Invasion

Con il termine British Invasion si intende quel fenomeno musicale (e commerciale) per cui alcuni artisti originari del Regno Unito (soprattutto inglesi) iniziarono a fare tourneé negli Stati Uniti, in Australia e Canada e, successivamente, in altri paesi.
Tutto iniziò con i Beatles che, sbarcati negli USA, fecero una storica apparizione all’Ed Sullivan Show nel Febbraio del 1964. Le classifiche americane vengono conquistate da dischi dei Fab Four e il loro successo funge da trampolino di lancio nel nuovo continenti per altri gruppi del beat e del rock inglese come: Rolling Stones, Kinks, Animals, Hollies, Searchers e Troggs.
Una seconda ondata segna la comparsa di gruppi che risentono delle innovazioni musicali di fine anni ’60: Who, Cream, Procol Harum, Yardbirds e Zombies ne sono i principali protagonisti.
La British Invasion ha costituito un clamoroso capovolgimento di flusso. La musica nata in America e che era diventata espressione dei giovani, divenuti a tutti gli effetti un nuovo soggetto sociale, era stata praticamente messa al bando negli Stati Uniti. La stessa musica, "emigrata" in Inghilterra, ritorna nel paese d'origine riveduta e corretta dalle nuove band inglesi.
Ecco un elenco di alcuni gruppi protagonisti della British Invasion:
Freddie & the Dreamers; Gerry & the Pacemakers; Herman's Hermits; Manfred Mann; New Yardbirds; Pink Floyd; Spencer Davies Group; The Animals; The Beatles; The Moody Blues; The Easybeats; The Dave Clark Five;The Dirty Mac; The Hollies; The Kinks; The Rokes; The Rockin' Vickers; The Rolling Stones; The Shadows; The Small Faces; The Tremeloes; The Move; The Warriors; The Who; The Zombies.

5 febbraio 2010

Il Tabarin

Lo stile e la comicità del café-chantant escono dai locali frequentati dall’aristocrazia e dalla borghesia liberale per approdare ai grandi spazi del teatro. che segue i gusti emergenti delle classi medie. Il nuovo ceto sociale determinerà l’enorme successo del Tabarin dove, oltre ad assistere alle rappresentazioni di arte varia, si poteva ballare.
Il tabarin, che si può considerare il progenitore del night e delle balere, provoca una mutazione dei tanti locali che erano appartenuti al caffè concerto.
Anna Fougez, simbolo di seduzione, è la diva che segna il passaggio dal mondo del café-chantant verso il tabarin e il varietà cantando con voce roca Vipera (1919) e La violetera (1920).
Gino Franzi contribuisce alla modernizzazione del costume e del gusto musicale italiano grazie a titoli come Addio Tabarin, Scettico blu, Abat-jour e Balocchi e profumi.

23 gennaio 2010

Leopoldo Fregoli

Leopoldo Fregoli nasce a Roma il 2 luglio 1867. Dopo le prime esperienze teatrali, concentra la sua attività su numeri funambolici di trasformismo, raggiungendo grande fama internazionale. Adatta varie forme di comunicazione a questo spettacolo di teatralità circense, anche la canzone che ha praticato soprattutto in versione dialettale. Sono da ricordare le sue apparizioni al Festival di San Giovanni dove vinse la prima edizione interpretando la canzone Le Streghe scritta da Nino Ilari e musicata da Alipio Calzelli.
La sua abilità nell’interpretare da solo una commedia con quindici personaggi ha fatto coniare il termine “fregolismo”, proprio per intendere la capacità di trasformarsi in pochi momenti. Ai suoi spettacoli contribuivano poche persone: un direttore d’orchestra, un regista, due macchinisti, due elettricisti, un meccanico, due trovarobe, una modista e una sarta. Ha furoreggiato dagli ultimi anni dell’Ottocento alla metà degli anni Venti esibendosi in più di 650 teatri di tutto il mondo.
Quando si ritira dalle scene si stabilisce a Viareggio dove muore il 26 novembre del 1936.
Scrisse un libro autobiografico pubblicato nel 1936 con il titolo Fregoli raccontato da Fregoli, riletto e ripubblicato nel 2007 a cura di Arturo Brachetti che lo ha portato in scena in forma di musical dal titolo Fregoli.