19 aprile 2013

Lester Bangs


(dalla prefazione di Wu Ming
e dall’introduzione di Greil Marcus
al libro “Guida ragionevole al frastuono più atroce”)

Leslie Conway Bangs detto "Lester", nato a Escondido nel 1948 e morto nel 1982 (si dice a causa del Darvon, un tranquillante), è considerato uno dei padri della critica rock militante, una tendenza che rivoluzionò il mondo della critica musicale quando fece la sua comparsa alla fine degli anni Sessanta tra New York e Detroit e imperversò negli anni Settanta. Lo stile di Lester era influenzato dalla Beat Generation, Kerouac e Burroughs. Uno stile diretto, disinibito, dissacrante che in breve gli aprì le porte del Rolling Stone, sulle cui pagine pubblicò come primo pezzo il necrologio di Jack Kerouac e circa 150 recensioni tra il 1969 e il 1973.
Ma quel posto gli stava stretto: Lester, con i suoi ripetuti attacchi al "mercato del rock" e l’esaltazione della propria idea di un rock’n’roll democratico, comunitario e assolutamente non pretenzioso, era un personaggio scomodo per una rivista che nell’"industria" musicale trovava la sua ragion d'essere. Nel 1973 venne cacciato dal direttore "per mancanza di rispetto nei confronti dei musicisti", mentre sarà poi richiamato dal caposervizio delle recensioni nel 1979.
La cacciata dal Rolling Stone lo portò a Detroit, dove dette il via all’intensa collaborazione con la rivista Creem, famosa per la sua critica feroce nei confronti della cultura capitalistica americana, in cui Lester trovò il luogo adatto per pubblicare i suoi pezzi più impopolari, polemici, controcorrente. Tra il 1970 e il 1976 scrisse più di 170 recensioni, settanta servizi speciali, oltre a un infinito numero di risposte alle lettere dei lettori. In quegli anni impose parole come "punk rock" ed "heavy metal", per descrivere le correnti più sotterranee e ribelli dell’ormai troppo commerciale rock; correnti che tra il 1976 e il 1977 uscirono allo scoperto con i Ramones e i Clash, gruppi che Lester esaltò come il massimo esempio di "antidivismo" ed estetica trash. Da allora Lester iniziò ad essere molto stimato nel mondo del rock, incarnandone tutti gli aspetti all’estremo: sesso, droga, alcool ed eccessi di ogni tipo.
Nel 1976 si trasferì a New York dove c'era un ambiente musicale formato da gruppi come i Ramones, i Television o il Patti Smith Group. Andava i giro per i locali di Manhattan a scovare gruppi emergenti; divenne leader di un paio di gruppi blues, scrivendo testi e suonando l’armonica, e incise anche un album nel 1981 a nome di Lester Bangs and the Delinquents. Sempre nel 1981 mise insieme una raccolta di pezzi editi sul rock, "Psychotic Reactions and Carburetor Dung", pubblicata postuma nel 1987 a cura di Greil Marcus e tradotta da minimum fax con il titolo "Guida ragionevole al frastuono più atroce".
Ben presto a New York iniziò ad avvertirsi la grande crisi del rock e in Lester Bangs qualcosa cambiò. Da Creem passò al Village Voice e a una serie di riviste minori, fanzine sconosciute, sulle quali pubblicava articoli su qualsiasi argomento: nuove tendenze musicali, femminismo, fenomeni del costume e dell’attualità americana.
Ma il vero cambiamento stava avvenendo dentro di lui: era finita l’epoca del "maledettismo" ed era iniziato un processo di "normalizzazione forzata". Lester decise di disintossicarsi, di cambiare vita e modo di guardare alla vita: niente più nichilismo ed esaltazione della morte, affermazioni che lo fecero additare persino come un moralista. Pensò anche di lasciare il rock e di iniziare a scrivere un romanzo. Morì prima di mettere in pratica i suoi nuovi propositi.
Dopo la morte, e in particolare con l’uscita e il grande successo di Psychotic Reactions and Carburetor Dung (Guida ragionevole al frastuono più atroce), Lester Bangs è diventato una sorta di icona della controcultura, consacrato fra l’altro dal film di Cameron Crowe "Almost Famous" e dalla biografia "Let It Blurt" scritta da Jim DeRogatis. Una seconda antologia dei suoi scritti, Mainlines, Blood Feasts and Bad Taste (Deliri, desideri e distorsioni), è stata pubblicata da minimum fax nel 2006.

CBGB & OMFUG

A Manhattan, al 315 di Bowery street sotto un albergo di infimo ordine (il Palace Hotel), si trovava il CBGB & OMFUG, un piccolo e malandato locale la cui sigla stava per Country, Bluegrass, Blues & Other Music For Upstanding Gormandizers ("country, bluegrass, blues & altra musica per briosi ghiottoni o voraci musicofagi". Il locale era in origine dedicato alla musica tradizionale, ma la sua fama è legata alla nascita del punk americano e della new-wave.
Il proprietario era Hilllel Kristal, un ebreo russo che era stato cantante, violinista ed ex marine. Hilly aveva acquistato questo bar nel 1969 e lo aveva chiamato Hilly's on the Bowery.
Si trattava di una topaia puzzolente frequentata principalmente dai miserabili e ubriaconi che stanziavano sulla Bowery dove vi era un altissimo tasso di criminalità. Nel locale si poteva ascoltare musica di vario tipo, anche jazz. Kristal chiamava qualche band locale ad esibirsi sul piccolo palco vicino all'ingresso; tra questi i Suicide e i Quenn Elizabeth.
Nel 1973 Hilly Kristal, mentre stava montando la storica tettoia bianca, si fece convincere da due giovani musicisti del gruppo TelevisionTom Verlaine e Richard Lloyd, che era meglio sostituire la musica tradizionale con quella proposta da giovani band underground cittadine. Hilly Kristal seguì il consiglio e nel locale iniziarono ad esibirsi il Patti Smith Group, i Ramones, i Talking Heads, Blondie oltre agli stessi Television. Ben presto il CBGB diventò il luogo di riferimento di una rivoluzione musicale e di costume la cui eco varcherà i confini giungendo fino in Europa dove sarà di ispirazione al movimento punk inglese.
Nel decennio successivo il locale divenne il punto di riferimento per gruppi dell’Hardcore Punk, come i Black Flag, e del Noise, come i Sonic Youth. Alla domenica si effettuava il Matinee Day con esibizioni dal pomeriggio fino a sera. Queste esibizioni sfociavano spesso in atti vandalici che costrinsero Kristal a non organizzare più concerti Hardcore Punk.
Negli anni novanta inizia la crisi che porterà alla chiusura del CBGB il 30 settembre del 2006, sommerso dai debiti.
L’ultimo concerto si è tenuto il 15 ottobre 2006. Sul palco c’era Patti Smith, trent’anni dopo le sue prime esibizioni piene di poesia e ribellione.