Il 3 giugno 1973 avviene la prima uscita ufficiale del gruppo con l’esecuzione di una loro personale versione della partitura aleatoria Solo di Sylvano Bussotti in un concerto dedicato alle musiche del compositore toscano. Il concerto ha luogo nell’auditorium del castello de L’Aquila e il gruppo si esibisce sotto il nome “I Filarmonici Abruzzesi” diretto da Gianluigi Gelmetti.
Ne fanno parte: Francesco Baldi, flauto; Massimo Paolucci, clarinetto; Gianluca Tarquinio, clarinetto; Giovanni Marulli, fagotto; Mario Scaglione, tromba; Sabatino Servilio, violino; Raffaello Angelini, violoncello; Antonio De Laurentiis, contrabbasso.
Il giorno dopo il gruppo, nella stessa formazione, si esibisce nuovamente nell’auditorium del castello per i saggi finali del conservatorio. In questa occasione viene eseguita una composizione di Raffaello Angelini dal titolo Improvvisazione per sette strumenti, diretta dall’autore, alla quale fa seguito una improvvisazione del gruppo intitolata Divertissement per otto.
L’anno seguente il gruppo si esibisce il 16 febbraio, sempre nell’auditorium del castello cinquecentesco, all’interno della “Prima Settimana Aquilana di Musica Moderna e Contemporanea”. Il programma del concerto, interamente eseguito dall’insieme musicale, comprende: For Four (&more) di Carlo de Incontrera; Wirbel di Enrico Correggia; una improvvisazione del gruppo; Solo di Sylvano Bussotti; Sinfonia 2 di Domenico Guaccero. Per l’occasione viene scelto il nome “Gruppo Sperimentale Casella” e gli esecutori sono: Francesco Baldi, flauto; Vincenzo Santucci, flauto e ottavino; Massimo Paolucci, clarinetto e percussione; Gianluca Tarquinio, clarinetto e percussione; Roberto Corradetti, fagotto; Giovanni Marulli, fagotto; Mario Scaglione, tromba; Domenico Chiarelli, trombone e percussione; Orazio Tuccella, corno; Sabatino Servilio, violino; Raffaello Angelini, violoncello; Antonio De Laurentiis, contrabbasso e chitarra elettrica; Elena Matteucci, percussione; Sergio Rendine, pianoforte; Gianluigi Gelmetti, direttore. Il concerto riscuote molto successo, tanto che il programma sarà replicato più volte, con qualche variazione, nei concerti che seguiranno. In particolare la Sinfonia 2 di Domenico Guaccero, una partitura aleatoria che consente l’inserimento di molti spunti personali da parte degli esecutori, diventerà uno dei brani più eseguiti dal complesso. Con questo concerto inizia ad occuparsi del gruppo non solo la stampa locale, ma anche quella nazionale come la rivista “Jazz” con un articolo di Dario Salvatori.
Nel 1975 il gruppo decide di chiamarsi “Officina de L’Aquila” e con questo nome si esibisce in due concerti a L’Aquila il 14 e il 20 marzo. La scelta del nome sta ad indicare il modo di operare dell’insieme musicale che si ispira alle “officine” artistiche del medioevo. Nel complesso strumentale, accanto al nucleo “storico”, si inseriranno diversi esecutori a seconda delle esigenze musicali legate alle composizioni scelte per i vari concerti. Viene però deciso che faranno parte del gruppo di improvvisazione solo i componenti che si sono dedicati a questa prassi esecutiva fin dagli esordi in quanto hanno sviluppato un linguaggio autonomo che non è possibile acquisire con le prove per un singolo concerto. Tra le varie esibizioni durante l’anno sono da ricordare quelle all’interno della rassegna “Musica/Realtà” a Reggio Emilia e al “Festival Nazionale de L’Unità” di Firenze. Nel settembre dello stesso anno il gruppo si esibisce ad Amalfi. Dopo questo concerto finisce la collaborazione con il maestro Gianluigi Gelmetti e il gruppo cambia il nome in “Nuova Officina de L’Aquila”.
Con questa nuova sigla il gruppo parteciperà a numerose manifestazioni in varie città d’Italia, tra le quali si segnalano i concerti al “Beat 72”, lo storico locale che è stato il centro propulsore dell’avanguardia romana.
L’ultima esibizione del gruppo è stata nell’aprile del 1978 ad Ancona all’interno della rassegna concertistica dell’”A.I.M.A.S.”.