Il doo-wop nasce in America verso la seconda metà degli anni ‘50. Si tratta di un genere vocale che trae spunto dal jazz cantato nei quartieri neri in cui venivano usate sillabe senza senso, dalle quali è derivato il nome, e che inizialmente sostituivano gli strumenti.
Il Doo-wop trovò la sua affermazione grazie ad alcune Hits come: My Reverie dei The Larks, I Couldn't Sleep a Wink Last Night dei The Mello Moods, Glory of Love dei The Five Keys, Shouldn't I Know dei The Cardinals e It Ain't the Meat dei The Swallows.Veniva cantato anche da bianchi, Italo-americani, che in cerca di fortuna nei quartieri italiani di New York, si radunavano nei sotterranei delle metropolitane dando vita a svariate melodie vocali. I testi erano perlopiù romantici e spesso sdolcinati accompagnati da suoni “non-sense” (Dum, doobie dum, woo - oo, doobie, doobie … uàp – uàp – uàp…) che davano un reale senso d’accompagnamento, molto piacevole e ben ritmato.Il doo-wop rimase popolare fino alla British Invasion, all’inizio degli anni ‘60.
Negli anni seguenti molti artisti hanno inciso canzoni doo-wop o sono stati influenzati dal genere. Frank Zappa nel 1968 pubblica Cruisin' With Ruben & The Jets, un omaggio allo stesso tempo parodistico e affettuoso delle canzoni in stile doo-wop che tanta parte hanno avuto nel suo sviluppo musicale.
Una curiosità. Molti gruppi doo wop hanno la tendenza a chiamarsi con nomi di uccelli. Ad esempio The Ravens (corvi), The Cardinals (cardinali rossi), The Crows (cornacchie), The Wrens (scriccioli), The Robins (pettirossi), The Swallows (rondini), The Larks (allodole), The Flamingos (fenicotteri), The Penguins (pinguini) e The Feathers (piume).Il Doo-wop è attualmente famoso fra i gruppi a cappella degli studenti dei college americani perché è molto facile adattarlo in pezzi solo cantati.
Per maggiori informazioniIl Doo-wop trovò la sua affermazione grazie ad alcune Hits come: My Reverie dei The Larks, I Couldn't Sleep a Wink Last Night dei The Mello Moods, Glory of Love dei The Five Keys, Shouldn't I Know dei The Cardinals e It Ain't the Meat dei The Swallows.Veniva cantato anche da bianchi, Italo-americani, che in cerca di fortuna nei quartieri italiani di New York, si radunavano nei sotterranei delle metropolitane dando vita a svariate melodie vocali. I testi erano perlopiù romantici e spesso sdolcinati accompagnati da suoni “non-sense” (Dum, doobie dum, woo - oo, doobie, doobie … uàp – uàp – uàp…) che davano un reale senso d’accompagnamento, molto piacevole e ben ritmato.Il doo-wop rimase popolare fino alla British Invasion, all’inizio degli anni ‘60.
Negli anni seguenti molti artisti hanno inciso canzoni doo-wop o sono stati influenzati dal genere. Frank Zappa nel 1968 pubblica Cruisin' With Ruben & The Jets, un omaggio allo stesso tempo parodistico e affettuoso delle canzoni in stile doo-wop che tanta parte hanno avuto nel suo sviluppo musicale.
Una curiosità. Molti gruppi doo wop hanno la tendenza a chiamarsi con nomi di uccelli. Ad esempio The Ravens (corvi), The Cardinals (cardinali rossi), The Crows (cornacchie), The Wrens (scriccioli), The Robins (pettirossi), The Swallows (rondini), The Larks (allodole), The Flamingos (fenicotteri), The Penguins (pinguini) e The Feathers (piume).Il Doo-wop è attualmente famoso fra i gruppi a cappella degli studenti dei college americani perché è molto facile adattarlo in pezzi solo cantati.
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